IL PARCO
Natura incontaminata
Le Mainarde sono comprese tra le province di Frosinone e di Isernia, al confine tra Lazio (ad ovest) e Molise (ad est) del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Le Mainarde entrano ufficialmente a far parte del Parco nel 1990. Comprendono cime che superano i 2000 metri: Monte Meta (2241), Monte Metuccia, Coste dell'Altare, Monte Mare (2020), Monte Cavallo (2039), Monte Forcellone (2030). Con faggete, campi carsici e forre che disegnano un ambiente integro e aspro, che contrasta nettamente con gli oliveti e i campi che circondano i paesi sottostanti. Le Mainarde come le altre montagne del Parco, sono molto antiche e di origine calcarea erose dai venti e dalle acque. Le montagne del Parco si sono formate tra 170 e 30 milioni di anni fa nel periodo tra il Mesozoico ed il Terziario antico. Un tempo, queste stesse zone erano occupate dal mare: il calcare si è infatti originato da depositi marini tipici delle zone lagunari e di scogliera ed in particolare da alghe, coralli, molluschi bivalvi e gasteropodi.
Fauna selvatica a portata di mano
- A Castel San Vincenzo è visitabile, durante tutti i periodi festivi, il museo della fauna appenninica, che ospita interessante raccolta di specie rare e preziose. Le Mainarde sono l'habitat ideale per l'orso marsicano, animale che può raggiungere un peso compreso tra i 100 e i 150 kg (le femmine sono più piccole) ed una lunghezza massima di 150 - 180 cm. Presenta una coda corta, la testa anteriormente appuntita, orecchie brevi e arrotondate, arti relativamente brevi con quelli anteriori dotati di cinque dita robuste munite di unghie lunghe e curve.
- Altra specie importante, anche se non esclusiva del Parco, è il Lupo appenninico (Canis lupus), uno degli animali più perseguitati e gravemente minacciati di estinzione. Altro animale tipico del Parco è il camoscio, animale abituato a vivere in luoghi impervi come sono quelli di alta quota, soprattutto in presenza di pareti rocciose e cenge dove si riparano per sfuggire agli attacchi dei predatori. Anche le volpi popolano i boschi e spesso si avvicinano all'abitato.
Riserva naturale di grande valore
Suggestiva e poetica, Rocchetta Alta. Si tratta del nucleo più antico di Rocchetta, abbandonato negli anni '20 perché minacciato da una frana: un grappolo di case diroccate, le cui soglie si affacciano su stretti vicoli ed erbose gradinate che si inerpicano sulla montagna. Interessanti anche alcune chiese rupestri: la chiesa della Madonna delle Grotte, di origine medioevale, con una pregiata statua lignea della Vergine, e l'eremo di San Michele, costruito in tempi remoti sulla parete di una profonda incisione. Sull'eremo e la sua statua rimane tra i più anziani un nutrito patrimonio di pie leggende in cui alla figura dell'Arcangelo si accompagna naturalmente quella del Diavolo, che si favoleggia abbia dormito su un letto di pietra nell'eremo stesso.
250 Km di sentieri per escursioni
Cosa fare
Il Parco Nazionale d'Abruzzo-Molise-Lazio offre molteplici occasioni di vivere appieno il rapporto genuino e sincero con la natura, la cultura, le tradizioni e i diversi ambienti che lo caratterizzano.
Ecco alcune delle attività a cui partecipare dopo aver consultato il sito del Parco nella sezione "Catalogo delle attività".
- Visite e attività presso musei, giardini botanici, Aree faunistiche,
- escursioni a piedi seguendo gli itinerari ecoturistici; passeggiate a cavallo o a dorso di mulo; gite in bicicletta e in canoa, laboratori del gusto e dei mestieri,
- escursioni con gli sci da fondo; giri panoramici in pullman o in auto,
- visite guidate ai paesi del Parco. Una volta arrivati nel Parco è consigliabile conoscere la natura facendo soprattutto escursioni a piedi. Solo così' si può percepire la presenza degli animali, osservare gli ambienti naturali e godere del contatto con la natura. Una regola importante è quella di camminare nel più assoluto silenzio meglio con escursioni guidate. Sulla carta turistica, disponibile presso gli Uffici di zona e Centri Visita, sono indicati circa 150 itinerari ecoturistici, per una lunghezza complessiva superiore a 250 km. Ogni sentiero, è contraddistinto sul territorio dalla segnaletica internazionale rosso/bianco/rosso con al centro una lettera e un numero.